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Cozy crime per tutti i gusti…

Hotel Discordia di Sara Petrolini

Torno, districandomi tra famiglia e lavori arretrati, per raccontare finalmente una delle belle letture che hanno allietato le mie ore e le mie pause.

Dopo la scoperta, quasi un anno fa, di La verità è figlia del tempo di Sara Petrolini speravo in una sua nuova storia e fresca uscita, tanto più che il primo romanzo giallo che ha pubblicato (L’uomo nella foto) è, purtroppo, fuori stampa da un po’ (ma aspettiamo fiduciose una ristampa:)). Per questa ragione, sono stata davvero lieta della sua nuova storia edita da Segreti in giallo e dal titolo Hotel discordia.

Ho avuto il piacere di leggere Hotel discordia nei giorni scorsi, giusto grazie a Sara, che ho conosciuto condividendo e parlando di bei libri proprio tramite instagram, e ne sono rimasta molto colpita.

In queste nuove pagine non incontriamo Teresa, la sua archeologa attratta dalle indagini, ma una serie di nuovi personaggi guidati da Alice e Guglielmo Finzi: divertenti, ironici, bizzarri e, naturalmente, pure in tal caso coinvolti nella soluzione di un delitto.

Un po’ di trama:

Guglielmo Finzi, professore precario di greco e latino, ha ricevuto un’eredità da parte di una zia: un vecchio hotel, un tempo di un certo fascino, ormai piuttosto malandato e chiuso da anni. Cosa farne? L’uomo, pacifico e digiuno di questioni economiche e alberghiere chiede il parere e l’aiuto della sorella Alice, manager e assai meno pacata del fratello.

Alice coinvolge subito il fratello in un avventuroso sopralluogo nell’edificio, che sorge in una zona tranquilla e piacevole ma ormai con poca attrattiva turistica. Mentre i due esplorano la proprietà la donna ha un’illuminazione che prende spunto dal proprio carattere vivace: aprire sì un hotel ma che sia un luogo dove esprimere tutta la propria personalità e quindi pure la propria rabbia, emozione che talvolta lei stessa vorebbe esternare in modo sano. Un luogo dove incoraggiare i conflitti ma rigorosamente contenuti entro dati limiti, stabiliti da un contratto, e con un accompagnamento.

In poco Alice persuade Guglielmo, e così parte l’esperienza dell’Hotel discordia, per cui i due mettono insieme uno staff particolare. Naturalmente gli ospiti sono guidati nel percorso da uno psicologo, amico dei Finzi, che programma le attività e segue l’espressione delle emozioni represse. All’albergo si creeranno poi attività varie e inerenti e, soprattutto, camere a tema.

Una soluzione che, se nelle prime giornate, sembrava quanto mai assurda a Guglielmo, in poco tempo diviene quasi rassicurante e ben organizzata, oltre al fatto che le prenotazioni iniziano ad avere un buon andamento. L’albergo ha un suo staff e un’offerta che si fa sempre più personalizzata.

Una mattina, però, un delitto sconvolge la routine dell’hotel: una delle clienti viene trovata morta. All’arrivo della polizia partono le indagini, guidate dal commissario Russelli. Alice e Guglielmo collaborano subito con l’uomo non sono solo turbati per l’evento, ma sperano anche in delle indagini attente e veloci, in modo che l’attività appena avviata con gran impegno non naufraghi miseramente dopo pochi mesi.

Ma, effettivamente, come si renderà conto il commissario Russelli, l’idea di Alice, pur assai bizzarra ha il suo fascino oltre a fornire un nutrito numero di sospettati tra gli ospiti e, forse, pure tra lo staff.

Così Alice e Gugliemo inizieranno a chiedersi chi possa essere il colpevole, indagando e domandandosi chi abbia veri motivi di risentimento, cercando di capire chi, in un simile contesto, simuli conflittualità, chi la nasconda e se dietro le apparenze si nasconda anche molto altro.

I due fratelli, con Russelli, si troveranno a scoprire che potrebbero esserci molti più aspetti poco chiari e nascosti di quelli che pensavano di trovare tra i loro litigiosi ospiti.

Com’è stata la lettura:

Lo ammetto, l’idea iniziale dell’hotel mi aveva incuriosita molto e mi chiedevo come sarebbe stata la sua resa su carta e all’interno della trama.

Molto bene! L’autrice ha saputo sorprendermi annullando, poco alla volta, con la sua narrazione vivace le mie incertezze. Un po’ come Guglielmo!

Il progetto dei soggiorni proposti ha il suo fascino, un tocco di follia, forse, ma ben curato da Alice e da un iniziale recalcitrante Guglielmo e crea una cornice interessante in cui far muovere le indagini. ela ricerca del colpevole. Inoltre, la trama si completa con uno staff di collaboratori dell’hotel, variamente assortito e dalle possibili doppie vite, e di un gruppo di ospiti assai interessati e particolarmente adatti a creare un’ottimo nucleo di sospettati, sebbene in apparente (?) ricerca di tranquillità e di uno sfogo consentito.

Non mancano quindi personaggi che potrebbero nascondere più segreti di quanto si potrebbe pensare. Infatti, in più di un’occasione, l’apparenza inganna e le indagini ufficiali e “dilettanti” si intrecciano cercando un ordine, una ragione e un colpevole.

La scrittura scorre piacevolmente e invoglia a proseguire. Scorgiamo con partecipazione e curiosità la nascita dell’hotel, a partire dall’idea iniziale di Alice, i lavori, fino all’assunzione e la conoscenza dei collaboratori, con risvolti più ironici, e con l’inevitabile fascino di un hotel in una valle ridente.

Per me è stato facile affezionarmi ai protagonisti, alle loro bizzarre trovate (se vogliamo già il titolo e le prime pagine ce ne danno un saggio), e al fatto che Alice e Guglielmo siano – da bravi fratelli – l’opposto l’uno dell’altro, ma uniti. Il commissario, che guadagna l’incondizionata ammirazione di Guglielmo poiché è uno dei pochi al mondo che riesce a “placare” e zittire la sorella, equilibra bene il gruppo e si troverà, di fatto, a collaborare con i due proprietari. E Russeli dona, come Guglielmo, in parte, voce ai primi pensieri dei lettori più dubbiosi sul progetto di Alice: insomma l’uomo è combattuto tra l’indubbio fascino dell’iniziativa e la sensazione che sia quanto mai bizzarra e portatrice di ulteriori guai.

Penso che Hotel discordia sia il romanzo giusto se siete alla ricerca di un giallo, un testo adatto per una bella pausa di sano svago e relax, un cozy crime particolare e divertente per indagare tra le pagine in buona compagnia. Un libro che – chissà, io lo spero (ma sono di parte) – potrebbe gettare le basi per nuove avventure di Alice, Guglielmo e Russelli, magari in una nuova (o doppia?) versione dell’hotel, che sembra intravedersi nelle ultime righe… e di cui sarei curiosa di conoscere gli sviluppi, così come prosegue la storia di altri personaggi incontrati.

Ringrazio l’autrice per la copia digitale del romanzo.

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Un nuovo cosy crime tra le mie letture…

La cacciatrice di fantasmi di Maria Elisa Gualandris

Gli ultimi tempi mi hanno vista un po’ presa da impegni vari e scadenze e, di conseguenza, abbastanza assente da blog e pagina instagram, se non per qualche storia che mostrava le letture in corso o quelle appena terminate. E sono tante le letture belle di cui raccontare e che sono in arretrato!

Oggi, mentre questa domenica di ottobre scorre tra sole e qualche nuvola, ne approfitto per parlare di un bel libro che mi ha tenuto compagnia, ormai qualche tempo fa, e che ho scoperto grazie alla casa editrice More Stories.

E, non nego, che l’ambientazione lacustre del romanzo, sebbene la storia si collochi quasi a inizio estate, risulti adatta a questo strano autunno che è fatto di foglie dai colori caldi e giorni di sole e caldo (e mare) che hanno ancora un gusto estivo.

La trama in breve:

La cacciatrice di fantasmi è un giallo, un cosy crime, il terzo della serie scritta da Maria Elisa Gualandris che ha per protagonista la Benedetta Allegri aspirante giornalista che, finalmente, può svolgere il lavoro che ama in radio, occupandosi tutti i giorni, nella sua trasmissione, di indagini e cold case.

Ritroviamo la protagonista, già incontrata in Nelle tue ossa e Come il lago, che in queste pagine sarà coinvolta in una strana indagine, il tutto, proprio in un momento personale particolare, un po’ sospeso, in cui Benny sta riprendendo in mano la sua vita e il commissario Giuliani sembra allontanarsi. Ma ora, un nuovo caso irrisolto attira la sua curiosità.

E’ nel corso di una delle dirette del mattino che, un mistero dimenticato si presenta, quasi da solo, alla ragazza: non si fanno dediche in radio – è la regola – ma, sull’onda della nostalgia musicale di un estate degli anni ’90 la protagonista fa uno strappo alla consuetudine, passando una canzone degli 883. Dai microfoni della trasmissione domanda allora quali ricordi leghino Michele, l’ascoltatore che ha inviato la richiesta, a quel brano . La risposta dello stesso MIchele, che compare nel messaggio destinato alla radio, ha qualcosa di inquietante: nell’estate del 1993 è morto.

Dopo i primi dubbi, e proprio quando la curiosità di Benny prevale, le sue indagini non ufficiali nel passato prendono l’avvio e inizia la caccia ai fantasmi.

Chi è Michele? Quando e come è morto? E’ una storia del passato che riaffiora, una scomparsa, il ritorno e la ricerca nei ricordi di un’estate che ha lasciato dei segni sulla riva del lago, rompendo l’incanto di una stagione spensierata. Ed è un caso che chiede una soluzione da tempo, da troppo tempo, e se fosse Benedetta, guidata da questi sinistri messaggi, a trovarla?

Ecco delle nuove indagini in cui Benedetta si getta d’impeto e, certo, hanno tutte le caratteristiche per essere foriere di guai. In più si svolgono proprio quando il commissario Stefano Giuliani – che Benedetta ha già conosciuto – sembra intenzionato a riallacciare i rapporti, a suo modo, comparendo nella cittadina lacustre. E non solo, anche nell’esatto momento in cui l’amico Francesco rischia di perdere tutto, e l’amicizia della ragazza con lui e Viola sembra messa alla prova.

Ma Benny non si ferma e con nuovi e vecchi alleati e amici andrà alla ricerca della soluzione.

Com’è andata la mia lettura:

Sono stata molto contenta dell’occasione proposta da More Stories – che ringrazio di cuore – di aver conosciuto questa investigatrice, questa serie ed i suoi personaggi.

Il romanzo è un giallo che si legge davvero bene, scorrevole e interessante, mi ha incuriosita molto e non nego di essermi appassionata insieme a Benedetta alla ricerca della verità dopo tanto tempo, e alla sua indagine tra giornali, giornalisti, interviste, ricordi, qualche guaio, amici e compagni di investigazioni. Il tutto si svolge in un’atmosfera lacustre sospesa, gradevole e, a tratti, arricchita da alcune leggere pennellate di mistero che creano il giusto equilibrio per poi confluire in una soluzione.

Ho apprezzato la figura della protagonista, alla ricerca della propria strada nel mondo che la appassiona, attenta ed empatica, e capace allo stesso tempo di cacciarsi in qualche guaio, proprio per il suo entusiasmo e per portare a termine sua ricerca della verità. Ricerca che conduce con un pizzico di (sana) incoscienza e coinvolgendo amici e chi le sta accanto. In questo terzo romanzo poi trova una degna conclusione anche l’aspetto più sentimentale che si inserisce tra le ricerche della verità sul caso.

Nell’eventualità in cui non abbiate ancora recuperato i romanzi precedenti, sebbene io sia una sostenitrice dell’ordine delle serie, ammetto che la lettura può procedere comunque senza punti oscuri (i casi sono indipendenti e l’autrice ci fornisce le notizie necessarie per entrare in confidenza con Benedetta e gli altri).

Posso dire che è stata una lettura piacevole, un libro adatto a farci compagnia nei momenti in cui si cerca un po’ di svago con qualche indagine di carta, senza cadere in atmosfere inquietanti e che, chiusa l’ultima pagina, ho desiderato nuove letture della nostra cacciatrice di fantasmi o altri titoli dell’autrice.

Ringrazio la casa editrice per le copie digitali dei romanzi