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Due tra le (belle) letture degli ultimi mesi:

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Recensione:

Una lettera da Monaco, Meg Lelvis

Dopo qualche tempo di assenza torno per raccontare una recente lettura assai significativa, in parte diversa da argomenti storicamente meno recenti o da trame gialle. Tuttavia, in un certo qual modo, abbiamo indagine e una narrazione che si muove tra passato e presente, oltre al fatto che l’autrice del libro di cui vi parlo ha creato un personaggio che ha reso protagonista, in altri volumi, anche di alcune indagini vere e proprie e storie poliziesche.

Oggi, infatti, voglio parlarvi di un intenso e bel romanzo edito da Vintage Editore, testo che ho avuto modo di conoscere in anteprima al Salone del Libro, e di cui ringrazio molto la casa editrice per la copia e il privilegio della lettura.


Si tratta del libro che inaugura la nuova collana Vintage War: Una lettera da Monaco di Meg Lelvis.
Il romanzo si muove tra la contemporaneità e, tramite lettere e racconti, gli anni della seconda guerra mondiale.


Ecco qualche anticipazione sulla trama


Jack Bailey è un ex poliziotto americano che conserva il ricordo doloroso di un padre, morto tempo fa, che non è affatto quello che vorrebbe, sono memorie amare composte di alcol e scatti d’ira.
Nelle ultime settimane la madre di Jack ha ritrovato una scatola di oggetti del marito e la ha affidata ai suoi due figli maschi: possono controllare, forse c’è qualcosa che vogliono conservare. E, dopo un primo sguardo distratto, i fratelli ritrovano una fragile lettera, da Monaco, in parte in un inglese semplice e tedesco, spedita dalla Germania e scritta da una donna, Ariana Shroder. Le parole non lasciano dubbi circa una conoscenza molto intima: che sia un amore passato del defunto padre, allora già sposato?


I due fratelli sono increduli davanti all’ipotesi di una storia fuori dal matrimonio e in terra germanica proprio durante la guerra che il padre ha combattuto. Il tutto con ancora vivo quei suoi ricordi non facili, né affettuosi. Così i due Bailey decidono che Jack andrà in Germania a cercare informazioni sulla donna della lettera.

L’ex-poliziotto ha pochi indizi, una città, un nome di donna (forse morta?) , e sa che il padre ha combattuto come soldato in Germania e che giunse, con la propria divisione, a Dachau.

La scusa ufficiale, soprattutto per la madre, è quella di una vacanza con l’amico e collega Sherk dai suoi parenti tedeschi, per visitare pure qualche luogo che vide il padre.

Jack sa, in teoria, che il genitore deve aver vissuto qualcosa di terribile ma il ricordo dei suoi comportamenti successivi è quello più vicino e vivo nella sua mente.
Jack, con l’amico Sherk, arriva in Germania, conosce i parenti del collega e viene da loro accolto con affetto. Dopo i due inizieranno la loro particolare indagine.
I due uomini, ognuno con le proprie preoccupazioni e ferite, cominciano la ricerca della donna che era entrata in contatto con il padre di Jack. L’ex poliziotto è diviso tra il desiderio di sapere e il timore di ciò che potrà trovare, mentre molti di coloro che incontra hanno un grande pudore e riservatezza sull’argomento del conflitto.


Poco alla volta, tramite i racconti di Renate, Jack e noi con lui, sapremo la verità su suo padre e Ariana. La ragazza faceva parte famiglia all’apparenza come tante, che viveva nel paesino di Dachau.


La narrazione storica segue, attraverso le vicende dei protagonisti, il consolidarsi del nazismo, tanti strani cambiamenti, i genitori, la guerra e, infine, la conoscenza tra Ariana e il padre di Jack.
E avremo modo di scoprire la voce di entrambi. E di addentrarci con l’ex poliziotto nelle scene terribili che entrambi videro e l’uomo dovrà valutare la possibilità di fare pace con l’immagine paterna, una volta conosciuta realmente la sua esperienza, che visse in un’età assai giovane.


Ringrazio davvero di cuore Vintage Editore per avermi offerto la possibilità di conoscere e leggere questo romanzo.


È un bel libro, intenso, a tratti con descrizioni più crude, che parla della guerra, dell’orrore, ma anche della possibilità di riprendere e ricominciare una vita dopo tanto dolore visto o vissuto e di come i protagonisti possano superarlo, o tentare di farlo, senza rimuoverlo.
Un romanzo che parla di Storia, di una delle sue pagine più inquietanti, che si sofferma anche su reduci e sopravvissuti, sulle ferite profonde e cicatrici che una guerra lascia nel corpo, nell’animo e nella psiche delle persone. E dei loro familiari. E del tempo necessario per superare tutto ciò per sopravvivere, senza tagliarlo via, di come certi vissuti si portino qualcosa dietro oggi.


Ci sono alcune pagine tratti dolorose ma seguite da altre con una speranza.
Sono letture e argomenti che non sempre affronto a cuor leggero ma che servono. Un libro che va affrontato nel momento giusto e che conclude non con solo dolore ma con la speranza che ne nasce e la riscoperta dei rapporti umani, e come siano loro a fare la differenza e a portare avanti speranza e speranza consapevole.
Aggiungo che credo possa essere una lettura che si può prestare per proseguire la conoscenza e come strumento anche dal punto di vista più “didattico“, che grazie a una narrazione e traduzione interessante ci porta a scoprire aspetti più umani della Storia studiata e nota. Il libro fornisce poi spunti interessanti, crea l’occasione per approfondire tramite le sue pagine argomenti particolari, che non sempre emergono nella trattazione più comune, su tutti l’Aktion T4.


Insomma un libro intenso che è bello conoscere e che affronta un argomento doloroso tramite le storie umane delle persone protagoniste, una lettura utile, bella e significativa, che offre uno sguardo sulle vite quotidiane delle diverse persone in quegli anni, di scelte, impotenze, paure e molto altro.

Indubbiamente un romanzo che potrebbe prestarsi assai bene per una serie tv o una trasposizione cinematografica per conoscere di più su questo periodo storico.

Astoria editore · Autori inglesi · Georegtte Heyer · Inghilterra · Jane Austen · Letture rilassanti · Libri Consigliati · Libri salvalettura · Ultime letture · Uscite interessanti

Una ragazza adorabile, Georgette Heyer

Bentrovati,
Tra giornate che si prestano a sognare già la spiaggia, cosi come l’ ombra e il refrigerio, e momenti in cui scorre pioggia come se ancora l’estate fosse un sogno lontano vi racconto una bella lettura passata, che in questo periodo trovo davvero adatta alla ricerca di svago e di ironia.
Passando su queste pagine compare spesso, da qualche anno, il nome di colei che allieta alcune gustose pause che donano un tocco rosato al mondo, e anche un tocco ironico: Georgette Heyer.
La scrittrice inglese, assai prolifica (grande gratitudine!), ha creato un mondo regency credibile, adeguato al tempo e dalle pennellate quasi austeniane, pur scrivendo già nel Novecento.
E tra le mie ultime letture, in buona parte in ebook per ragioni organizzative, trova posto l’ultima edizione, dopo anni, di Una ragazza adorabile, proprio della Heyer grazie ad Astoria editore, recente ragione di gioia per chi ha riscoperto questa autrice. Altrimenti si dovrebbe vivere solo di rari mercatini.


Spero che tali pubblicazioni e traduzioni proseguano e si incrementino, tanto più che alcune operazioni, come il noto Bridgerton di Netflix, (e i suoi “derivati”) stanno riportando sotto riflettori questo periodo storico e simili.
Specifico, a beneficio di chi non conosce ancora la Heyer, o la ha “incontrata” da poco tra le sue pagine, che il suo stile è differente da alcuni romanzi successivi di altri autori e mi appare più in linea con scritti coevi, non abbiamo situazioni esplicite o che tradiscono chiaramente visioni più “contemporanee” del mondo e delle relazioni (senza dimenticare, naturalmente, che simili aspetti esistevano, ma personalmente non amo particolarmente trovarli dettagliatamente descritti in un romanzo di ambientazione passata, son fatta così, e talvolta neppure in testi che si svolgono ai giorni nostri, ma comprendo benissimo che è una mia caratteristica).


E soprattutto la Heyer è davvero accurata nella ricostruzione storica e del linguaggio, senza per questo risultare mai didascalica e mantenendo una naturalezza e una prosa scorrevole, esaltata dalle traduzioni italiane, come in questa edizione.

Trama:


Ma veniamo al romanzo. La trama promette già bene:
Lord Sheringham, Sherry tra gli amici, è giovane vivace e un po’ impulsivo e ha deciso di chiedere la mano di Isabella, Bella, Millborne, di cui si crede disperatamente innamorato. Ma la fanciulla, un’incomparabile, lo rifiuta e così Sherry si allontana dichiarando che sposerà la prima donna che incontra.
E poco dopo si imbatte in Hero Wantage: i due si conoscono dall’infanzia, la ragazza è stata accolta dai propri parenti e sembra destinata a divenire un’istitutrice. Hero, amabile e, appunto, adorabile, è ingenua, spaventata dall’idea del suo prossimo lavoro e, soprattutto, segretamente innamorata da anni di Sherry che, dopo averla fatta alternativamente sua compagna di avventure di bambino e bersaglio di alcuni dispetti, si rende inaspettata conto che è proprio lei la prima donna che ha incontrato. Lord Sheringham decide così, seduta stante, di sposare per convenienza Miss Wantage unendo il suo proposito all’intento di salvarla da un destino che non le trova adatto, istitutrice, e allo stesso tempo complimentandosi con se stesso per aver trovato una moglie perfetta, che non sarebbe stata un peso, e per aver dato seguito al suo proposito. Senza dimenticare che avrebbe così allontanato un suo zio, tutore piuttosto fastidioso.
Hero e Sherry quindi fuggono, e con una licenza in pochi giorni sono ufficialmente marito e moglie. Lui è convinto di poter continuare alcune occupazioni, ma Hero è totalmente inesperta della buona società, genuina, di buon cuore e di una ingenuità disarmante. E innamorata follemente del marito. La ragazza sarà accolta benissimo anche dagli amici di Sherry, anch’essi piuttosto vivaci e dediti alla mondanità, a qualche scommessa di troppo e gioco d’azzardo, e a evitare duelli.
Hero creerà una serie di equivoci, il buon Sherry (con gli amici) si troverà incredibilmente a dover essere il più saggio della coppia, senza troppo successo – il più delle volte – ma con esiti piuttosto divertenti e avventurosi.
Così tra balli, Almanck, teatro, “donnine allegre”, buone e cattive compagnie, amici sopra le righe equivoci a profusione, amici da consolare e case da arredare i freschi coniugi proseguono la loro assortita convivenza. Peccato che Hero abbia la propensione a pensare bene di tutti, ad aiutare tutti e Sherry sia quanto meno poco prudente, nonostante gli sforzi, e parli di ogni argomento con la moglie come se si trattasse dei suoi amici, così da discutere di amanti altrui, proprie avventure passate, condotta ai tavoli da gioco e tanto altro.
Ma Hero, nonostante Sherry sembri non rendersene conto, è innamorata assurdamente di lui. Ma Lord Sheringham? In alcune occasioni vede nel rimediare alle gaffe della moglie una seccatura, sembra trattarla come uno dei suoi amici, ma ne è innamorato anche lui? Cosa accadrebbe se lei non fosse più al suo fianco?


Un romanzo divertente, che esplora con leggerezza un tema caro al genere, regala scene memorabili grazie all’assortimento di due personaggi che, pur uniti fortemente, non sembrano però in grado di affrontare con l’equilibrio che si richiede loro il cambiamento della vita di coppia. O forse sì, mettendo in atto un rapporto, all’apparenza bizzarro, ma felice. Due personaggi un po’ combinaguai, dei comprimari che si alternano tra saggezza e complicità, e una buona scorta di divertimento.
Ammetto anche che pur essendoci un buon numero di eventi il romanzo scorre assai bene, non pesa e non mi è risultato affatto ripetitivo; forse poteva essere un rischio inanellare una serie di eventi e guai, ma la Heyer è riuscita a renderli molto naturali. Lo spunto, poi ripreso in altri testi e divenuto con il tempo uno dei topos ben sfruttati della letteratura di genere è trattato dalla Heyer in maniera interessante, ironica e gustosa per il lettore, senza stancare ma facendoci fare il tifo per i nostri due protagonisti, un po’ sconclusionati ma “adorabili” e che hanno una loro crescita ed evoluzione tra queste vicende.

Non resta che augurarsi che Astoria prosegua come sta facendo con la pubblicazione dei numerosi romanzi di Georgette Heyer, donandoci l’occasione per quella che già A.S. Byatt definiva una “Fuga onorevole” “honourable escape”, insomma una “letteratura d’evasione che offre la possibilità di fuggire dalle tensioni della propria vita soddisfacendo un desiderio universale, che risale all’infanzia, di essere qualcun altro e vivere in qualche altra epoca per qualche ora”, come già ricordava Silvia Ogier in un bel approfondimento sulla Heyer su sito Jasit (Georgette Heyer e Jane Austen attraverso Il Dandy della Reggenza) che vi segnalo anche qui https://www.jasit.it/georgette-heyer-jane-austen-dandy-della-reggenza/

Alcuni dei romanzi di Georgette Heyer, tra nuove e vecchie edizioni, che mi hanno regalato una pausa davvero piacevole (selezione assai personale tra i titoli che ho già letto)

Caravaggio editore · Classici · Classici ritrovati · GdL · GdL Una boccata d'aria fresca · Gruppo di Lettura · Heidi · Johanna Spyri · Lettura in corso · nuove traduzioni · Primavera di libri · Romanzo

Letture in corso…

Mattine lente e caffè con libri.

Dopo qualche giorno frenetico oggi la giornata potrebbe essere più tranquilla, già immersa in una strana calma feriale, sole, musica in lontananza da qualche bar e l’aria sottilmente intrisa di fiori e primavera. Tutto ciò ha fatto da sfondo al mio caffè gustato insieme a qualche pagina di Heidi. Gli anni della sua formazione e peregrinazione di Joanna Spyri.

🏔️⛰️🐐

Sto leggendo il romanzo in compagnia del bel gruppo di lettura #gdlunaboccatadariafresca ideato da @michelalibriedintorni e @silviabookolica nella nuova edizione della Caravaggio curata da Enrico De Luca e tradotta da Chiara Gianni


Blog Tour · Cozy Crimes · Regency · Ultime letture · Vintage editore

BlogTour in partenza: Una donna fuori dal comune di Darcie Wilde

📯Novità, novità in arrivo! 🎉

A breve partirà un nuovo BlogTour dedicato a Una donna fuori dal comune di Darcie Wilde edito da Vintage editore, per la prima volta in traduzione italiana.

Con le compagne di lettura ci stiamo immergendo in un’atmosfera regency densa di misteri da sbrogliare, se siete curiosi di approfondire questa nuova uscita l’appuntamento è a partire dal 20 febbraio!

A presto!

BlogTour organizzato da @the.mad.otter con @cassandra.lloyd.92 @bookbuchlivrelibro con @cozyreadings_latteebiscotti @silviadc76 @leggoancoradieciminuti @eleonora_delloste @lamoreperilibri

Ringrazio la casa editrice per il coinvolgimento nell’iniziativa e la copia digitale del romanzo!

#unlibroinborsa #blogtour #unadonnafuoridalcomune #vintageeditore #ausefulwoman #newvintage #cozymystery #darciewilde #collaborazionilibrose

Ecco le prime tappe:

  • Chi è Darcie Wilde:
  • La Saga “I misteri di Rosalind Thorne”:

https://sites.google.com/view/librisullealidellimmaginazione/blog-tour-review-party/la-saga-i-misteri-di-rosalind-thorne-di-darcie-wilde?authuser=0

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Letture che fanno gustare ancora un po’ di vacanza

Ormai, in questi giorni molti di noi hanno ripreso le attività lavorative a pieno regime, nonostante le decorazioni ancora sparse per negozi e città, insieme a rilassanti film a tema che, tutt’ora imperversano in tv, complici alcuni canali.
Così, mentre sorprendo qualche pallina dell’albero per casa e non tutti gli scatoloni di Natale sono chiusi (per tacere del fatto che le tazze per il tè in uso a casa mia siano, praticamente, ferme al 26 dicembre per foggia e disegni) condivido con voi le mie impressioni su due novelle natalizie dall’ambientazione regency.


Si tratta di due racconti che hanno rallegrato le mie vacanze, storie ambientate nelle feste, lievi e allegre, adatte per passare alcune ore serene con una tè fumante o (come nel mio caso) per ingannare l’attesa prima di sfornare una teglia.
Vintage editore, che da qualche anno accompagna piacevolmente le mie feste di dicembre e gennaio, propone due nuove traduzioni (in cartaceo e digitale) che sono uscite proprio in occasione del Natale.

Uscite natalizie di Vintage Editore (foto @unlibroinborsa)

La prima è Il Natale del Capitano Kempton di Jayne Davies e tradotta da Anna Maria Corda.

Il Natale del Capitano Kempton di Jayne Davies

Philip Kempton è rientrato in patria e si sta dirigendo verso la casa degli zii, pur non del tutto convinto della bontà di questa sua scelta. Kempton manca da tempo e la tenuta di zia Beth è lo scenario che, anni prima nel corso di una luminosa estate, ha visto sorgere un sentimento tra lui e Anne. Entrambi hanno preso strade diverse, molto. Lady Anna ha sposato un altro uomo mentre Philip era per mare e gli aveva annunciato la scelta per lettera.

Beth ha deciso di ospitare per il periodo natalizio sia il nipote, sia la cara amica Anna.
Così, tra ricordi di quell’estate, i due protagonisti tenteranno di capire cosa provano adesso l’uno per l’altro, mentre partecipano a tutte le tradizioni natalizie e la neve incornicia la residenza.

La domanda è se questo scenario magico permetterà loro di chiarirsi e superare finalmente il passato in qualche modo.
Si tratta di una novella scorrevole, che si legge in poco tempo, adatta al Natale e ai paesaggi innevati. Una storia che esplora la possibilità delle seconde occasioni.

L’autrice introduce qualche leggero tocco di modernità nelle fasi iniziali del racconto che si legge con piacere.

Il secondo libro è Il desiderio di Darcy per Natale di Penelope Swan, anche qui ritroviamo delle nevose atmosfere natalizie per una variazione di Orgoglio e pregiudizio che contiene anche una sorta di prequel, dato che tutto inizia con un Mr. Darcy che, da ragazzino, quasi rischia la vita in mezzo alla neve all’interno della tenuta della zia, la temibile Lady Catherine. Il giovane però viene soccorso da una bambina sveglia e piuttosto vivace. A meno che non la abbia sognata, come dicono tutti.

Il desiderio di Darcy per Natale di Penelope Swan


Diversi anni più tardi, dopo il soggiorno con Bingley nell’Hertfordshire, e in occasione di una vacanza di Natale di Elizabeth Bennet presso i Collins, lei e Darcy si ritrovano dopo il primo incontro narrato dalla Austen. L’atmosfera delle feste, uno strano “caso” su cui indagare e alcune vicende familiari mettono dubbi all’uomo.

In questa cornice festosa potranno mai esserci dei passi di avvicinamento per Lizzie e Mr. Darcy? L’atmosfera magica che si respira a Rosing Park, i ricordi del Natale di qualche anno prima, l’agrifoglio e le decorazioni potrebbero rendere i due più complici o allontanarli del tutto.
Questa novella mi è piaciuta, è delicata ed è, in realtà, una variazione della vicenda austeniana dato che ci sono alcune differenze. Il racconto è leggero, gradevole e rispettoso dei personaggi. È una lieta storia di Natale che trasporta delicatamente i personaggi in un’atmosfera festiva.


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Buon 2023

Auguri di un sereno anno nuovo!

Che diffondo con alcuni dei libri più belli dell’anno appena concluso, in ordine abbastanza sparso, come a dire che se ne sperano altrettanti e più . . .

(Abbastanza, sebbene il recupero di Dumas 😍 – a lungo rimandato – sia effettivamente al primo posto, d’altronde come non capire le code per aspettare le nuove “puntate” da parte dei contemporanei dell’autore?!? Ma ci sono una serie di letture a tema indagini che mi hanno regalato davvero dei bei momenti).


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Sorprese degli ultimi mesi

In molti stanno iniziando a salutare l’anno tra blog e pagine Instagram proprio in questi giorni, con i ricordi migliori o – se si tratta di libri – con i più belli dell’anno o proprio il contrario.

V. Corciolani, Di rosso e di luce & M. De Giovanni, Caminito. Un aprile per il commissario Ricciardi. (Foto @unlibroinborsa)

Qualcuno pensa già, saggiamente, alle letture del prossimo anno. Io, che scelgo a sentimento i prossimi romanzi, e che sono irrealisticamente convinta che – eventualmente – riuscirò a condividere le migliori letture domani invece che pensare a teglie e quant’altro, oggi ho pensato di segnalare le due sorprese libresche degli ultimi mesi.

Così vi propongo qui, in veste vagamente natalizia, due di quei romanzi che, in barba ai buoni propositi salvaspazio sullo scaffale, mi sono regalata anche in cartaceo (sì, sono una brutta persona che non rispetta le proprie regole).

Le ho definite due sorprese per me. Infatti, finalmente e con un po’ di ritardo, ho scoperto i nuovi gialli di Valeria Corciolani con protagonista la storica dell’arte e restauratrice Edna Silvera. È stato amore! Dopo la prima avventura di Con l’arte e con l’inganno mi sono concessa la versione di carta di Di rosso e di luce, seconda indagine di Edna nel mondo dall’arte. La nostra, non sempre paziente, protagonista si imbatte nel furto di alcuni manoscritti miniati – rosso minio, appunto – e il suo ‘gruppo di lavoro’ abbastanza particolare ne verrà a capo. Insomma pergamene, galline, pigmenti, colori, assicurazioni, Liguria e molto altro che mi hanno fatto desiderare tantissimo un prossimo volume.

L’altra sorpresa degli ultimi mesi, qui in foto, è Caminito di Maurizio De Giovanni. Stavo già pensando che Ricciardi non sarebbe tornato tra le pagine con nuove vicende e indagini, ma così non è stato. Una nuova lettura attesa e che ho gustato in questi ultimi mesi dell’anno. Pagine all’insegna del mistero e delle indagini, una perfetta compagnia per qualche giorno di vacanza, se mai servisse un’ispirazione per qualcosa di nuovo da leggere


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Letture in corso:

Finalmente inizio anch’io una nuovissima uscita, stranamente non ho resistito! Dopo giorni impegnativi oggi inizio a gustare un nuovo racconto atteso (ed eviterò con cura anticipazioni, spoiler e supposizioni)!

Inizio Caminito di Maurizio De Giovanni per Einaudi editore. Grazie Maurizio di queste pagine!

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BlogTour “Wickham” di Karen Aminadra

Benvenuti a questa tappa del BlogTour di Wickham edito da Vintage editore, che ringrazio per l’opportunità insieme alla gentilissima Sara Petrolini (del blog Latte&Biscotti Cozyreadings https://latteebiscotti.it/ ) per il coinvolgimento in questa bella iniziativa insieme alle altre lettrici e blogger!

Vi ricordo le altre tappe del BlogTour e l’appuntamento con le recensioni finali. Nella card trovate il calendario!

Il personaggio di Lydia:

Il romanzo Wickham di Karen Aminadra fa parte dei proseguimenti di Orgoglio e pregiudizio e immagina di rispondere alla domanda che, forse, in tanti ci siamo posti nel corso della lettura del romanzo austeniano, o poco dopo averlo concluso: come evolve il matrimonio tra Lydia e George Wickham? 

Nel racconto della Austen la coppia ci appare un po’ sopra le righe, per non dire quasi malassortita, dopo le nozze tardive; con una Mrs. Wickham innamorata ma “Incorreggibile, sfrontata, chiassosa, rumorosa, temeraria” (J. Austen, Orgoglio e pregiudizio, cap. 51). 

Concludendo Orgoglio e pregiudizio lasciamo una Lydia poco prudente e accorta, impetuosa e – come evidenziano anche alcuni approfondimenti – quasi un’incarnazione della vitalità prorompente e senza filtri.

Il personaggio della Austen…

“[…] Per Kitty e Lydia, poi, soltanto la prospettiva di un ballo al martedì poteva rendere sopportabili un venerdì, un sabato, una domenica e un lunedì come quelli”.

(J. Austen, Orgoglio e pregiudizio, cap. 17)

Abbiamo conosciuto e ricordiamo una sedicenne sorella Bennet esuberante – caratteristica che per Lizzie sarebbe stato bene frenare – e scomposta, che afferma ridendo come le piacerebbe sposarsi prima delle altre, o mentre dichiara teatralmente la profonda desolazione di un’estate senza il reggimento. Ma, soprattutto, una Lydia che ama farsi ammirare nella sua giovanile bellezza. 

…E quello di Aminadra.

Ritroviamo questi aspetti del personaggio nelle prime pagine della Aminadra: una Mrs Wickham trasferita al seguito del marito a Scarborough, non certo una località che lei apprezzi molto.

Lydia soffre della scarsa considerazione che le viene accordata, della situazione economica non agiata – soprattutto, pensa, in confronto a quella delle sorelle -, ed è all’inizio del proprio percorso di moglie e madre. 

E’ interessante osservare come l’autrice contemporanea ci faccia intuire il lento formarsi della giovane, pur nella sia immaturità e incostanza. 

Una ragazza che dovrebbe teoricamente essere una moglie posata ma così non è, che ama troppo la vita mondana e desidera ancora balli e ricevimenti, come prima del matrimonio. 

“Wickham non era un marito perfetto, come lei sapeva di non rappresentare certo l’ideale della moglie perfetta, ma lo amava profondamente e con tutto il cuore. E adesso, per la prima volta da quando si erano sposati, stavano per separarsi […] mentre era lì seduta con il loro unico figlio tra le braccia, sentiva addosso tutto il peso della sua partenza”.

(K. Aminadra, Wickham, cap. 7)

Quella che emerge dai pensieri di Lydia, poco prima della separazione da George per la guerra contro Napoleone, è una coppia in cerca di un equilibrio, che chissà se raggiungerà. E il passaggio della sorella Bennet da neo-sposa – Mrs Wickham -, a moglie e neomamma lontana dagli affetti dell’Hertforshire.

“Quella separazione avrebbe portato dei cambiamenti in uno dei due? Il tempo avrebbe cose usato la sua bacchetta magica su di loro? Scosse la testa. Ne dubitava parecchio”.

(K. Aminadra, Wickham, cap. 10)

Un soggiorno presso i genitori che potrebbe essere una boccata d’aria per la ragazza, una piccola sospensione da essere Mrs Wickham e una madre: un’immersione nella sua vita di un tempo forse più complessa di quanto avrebbe mai ipotizzato. 

Lydia, in fondo, nonostante la nuova posizione deve fare i conti con il suo amore per la mondanità, l’incredibile e inevitabile attrazione per la sua vecchia vita da ragazza, per il piacere di affascinare, divertisci e flirtare liberamente, forse anche a scapito degli affetti, come era accaduto con la sua fuga.

Incontriamo una giovane donna che cerca il suo spazio in maniera ancora immatura, talvolta preda delle forti emozioni (degna eredità di Mrs Bennet!), che alterna con buoni propositi e con punte di infatuazione.


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Novità: primo BlogTour in partenza!

Novità: a breve parte il Blog Tour di Wickham di Karen Aminadra

Wickham Blog Tour


Ebbene, in questi giorni è arrivato a casa Un libro in borsa un nuovo romanzo insieme alla bella occasione di partecipare a un BlogTour con alcune fidate compagne di lettura!

Insieme a Sara Petrolini di Latte&Biscotti Cozyreadings (https://latteebiscotti.it/) paziente organizzatrice e con Alessandra e Samuela di Libri: sulle ali dell’immaginazione (https://sites.google.com/view/librisullealidellimmaginazione/home-page ), con Eleonora Dell’Oste (https://www.instagram.com/eleonora_delloste/) e con Tiziana – The Mad Otter (https://www.instagram.com/the.mad.otter/) scopriremo la nuova Variazione Austeniana edita da Vintage Editore e tradotta da Anna Maria Corda.

Il libro che leggeremo è Wickham di Karen Aminadra in cui l’autrice immagina come potrebbe proseguire la vicenda di Lydia e Wickham, quest’ultimo, forse, uno dei personaggi più ambigui di Orgoglio e pregiudizio.


Dopo aver proposto le ‘continuazioni‘ che riguardano Charlotte Collins e Anne De Bourgh, in Italia sempre edite da Vintage, la Aminadra ipotizza la sorte di questa coppia una volta che la abbiamo salutata con la conclusione della lettura della Austen.

Come se la caveranno i due neosposi nella loro nuova città? E cosa accadrà ancora?

Aggiornamenti e approfondimenti a tema a partire dall’11 ottobre.


Qui il rimando alla casa editrice: https://www.vintageeditore.it/ve/prodotto/wickham/


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Greenwood, Morte di un marito.

Un nuovo incontro con Miss Fisher:

Kerry Greenwood, Morte di un marito, Polillo Editore (foto @unlibroinborsa).

Alla fine, sono andata avanti con la serie di libri sulle indagini di Miss Fisher e ho letto Morte di un marito cioè il secondo volume, sempre di Kerry Greenwood (e sempre nella nuova e colorata edizione Polillo).

Dopo il primo, che non mi aveva convinta del tutto, soprattutto avendo in mente la serie tv ho deciso di vedere come evolveva la vicenda nei libri. Il re della neve, il precedente, era stata una lettura leggera ma, mi sembrava che i personaggi fossero resi in maniera un po’ più approssimativa rispetto a come emergono dagli episodi televisivi, e già dalla prima puntata. Tuttavia, mi sono detta, in un solo libro non mi pareva ci fosse abbastanza materiale per farsi un’idea: più che altro venivano poste le premesse.

Così, ho optato per la lettura anche del secondo romanzo e, un po’, ora sono tentata da vedere come prosegue con il terzo.
In Morte di un marito Miss Fisher ha ormai avviato la propria attività di detective, e c’è – finalmente – un po’ più spazio per delineare i caratteri di protagonista e comprimari che emergono in maniera migliore un po’ più approfondita, rispetto all’esordio. Phryne inizialmente viene assunta per un’indagine privata che evolve, però, in un caso di omicidio.

Ammetto che in questo secondo libro c’è un po’ più spazio alle avventuregalanti” della protagonista, che non sono nelle mie corde ma l’autrice non si dilunga troppo.

La trama:

Phryne viene assunta da Mrs McNaughton per capire se il figlio vuole veramente uccidere il padre, ed evitarlo. La cliente, infatti, nota che da tempo i rapporti tra i due si sono deteriorati in maniera irreparabile. Ma, quando l’uomo viene trovato morto, il primo sospettato è proprio il ragazzo. Miss Fisher, nonostante l’indagine sia seguita dalla polizia, prosegue con le proprie ricerche, in accordo con la sorella dell’uomo arrestato. Tuttavia altre emergenze richiedono l’intervento di Phryne perché viene incaricata, in tutta segretezza, di il risolvere rapimento di una bambina. E la donna affronterà in maniera avventurosa e anticonvenzionale entrambe le indagini.

Il romanzo è una lettura abbastanza veloce per lo svago, gradevole e, c’è da dire, che ormai non posso separare i volti del libro dai volti della serie tv australiana. in conclusione sono rimasta abbastanza incuriosita per ipotizzare di proseguire con il terzo volume quando sarà il momento di un po’ di svago d’epoca e abiti luccicanti.

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