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BlogTour Ricordi di Sanditon – DB Thomas – Vintage Editore:

Località balneari ai tempi di Jane Austen

Bentrovati al secondo appuntamento con il BlogTour dedicato a Ricordi di Sanditon di DB Thomas, edito da Vintage Editore, con traduzione di Maria La Battaglia.

Ricordi di Sanditon:

Ricordi di Sanditon ipotizza un proseguimento per l’ultima opera di Jane Austen, che rimase incompiuta per la morte dell’autrice e di cui possediamo solo alcuni capitoli. La continuazione di DB Thomas prende le mosse da questi e dalle suggestioni della serie tv PBS (allora non rinnovata) ambientata proprio nella località balneare immaginaria di Sanditon che presto è diventato il titolo con cui è conosciuto questo frammento.

Le località sul mare e Jane Austen:

Già in altri testi austeniani compaiono località marittime e della costa, pensiamo su tutti a Lyme in Persuasione o alle tentazioni di Brighton in Orgoglio e Pregiudizio, ma in Sanditon la presenza del mare, e di una prima stazione balneare, attira la curiosità di molti di noi lettori. Curiosità rafforzata, a maggior ragione, dopo la resa sullo schermo della serie tv, che ci permette di visualizzare il particolare modo di “andare al mare” tipico del tempo della Austen.

Tra le cittadine costiere famose e le mete più richieste nel periodo della Reggenza vi sono la nota Brighton (come ci ricorderebbe Lydia Bennet!), Sidmouth, Weymouth e Lyme, per citarne alcune.

Strutture simili alle bathing machine… James Ensor, on the Beach, KMSKA, Anversa (foto di @unlibroinborsa).

In questo momento storico il turismo era ancora agli albori e, come possiamo facilmente intuire, si spostavano per questo fine solamente le classi sociali più elevate che disponevano di denaro e tempo libero. Con il tempo, si iniziò a passare da esigenze di viaggio legate a periodi dell’anno, o per ragioni formative e di accrescimento della propria cultura all’idea di viaggiare per puro piacere. Le località marittime si dotarono così, sempre più, di abitazioni, strutture ricettive, a volte terme, e attrazioni come biblioteche, sale da ballo, mercerie, atelier, passeggiate e, purtroppo, pure case da gioco. Alcune stampe riportano dei modelli di abiti femminili da sfoggiare in queste città, sebbene non sia sempre facile distinguere se tra tali abiti alcuni fossero destinati espressamente a essere utilizzati come antenati poco pratici dei “costumi” da bagno.

In Ricordi di Sanditon la cittadina di mare, al centro dell’ambizioso progetto di Tom Parker, è lo scenario privilegiato e offre a noi lettori l’occasione di passeggiare in compagnia sulla spiaggia, sulla scogliera e di provare l’ebbrezza di un bagno in mare secondo le usanze del tempo.

Della spiaggia vera e propria sappiamo, grazie a testi e stampe (e, se vogliamo un aiuto all’immaginazione, aggiungiamo le immagini della recente serie tv, per chi la ha vista) che anche per le donne era possibile godere di una nuotata, che avveniva grazie alle cosiddette “carrozze da bagno” o Bathing machine.

Foto della spiaggia, con le riproduzioni delle bathing machine, dal set di Sanditon tratta da:
https://www.cornwalllive.com/news/celebs-tv/itvs-sanditon-filmed-uks-most-3273495

La bathing machine era, appunto, una carrozza, in legno e tela, trainata da cavalli con due porte sui lati corti per permettere l’accesso al mare anche alle donne con il dovuto rispetto della privacy e del decoro. Le carrozze da bagno furono inventate già all’inizio del 1700 da Benjamin Beale, e consentivano ad una signora rispettabile di entrare e cambiarsi al suo interno, lontano da occhi indiscreti, grazie all’aiuto di altre donne come assistenti. Dentro la bathing machine vi erano due piccole finestrelle e una panca, così che la nostra bagnante potesse indossare una tenuta più consona (almeno per l’epoca regency!) a un bagno in mare: un abito semplice di flanella o di mussola utilizzato per questo scopo. Intanto la vettura veniva portata un po’ più al largo, in modo che l’acqua arrivasse all’incirca al pavimento. A questo punto i cavalli venivano staccati e attaccati dal lato rivolto verso la riva. E, finalmente, le bagnanti, scendendo i gradini rivolti verso il mare aperto, potevano gustare un bagno, senza scandalo, protette e con l’aiuto delle inservienti dedicate a questo lavoro, chiamate bathing woman.

“Carrozze da bagno” o Bathing machine. Immagine tratta da https://en.wikipedia.org/wiki/Bathing_machine

Una volta conclusa la nuotata le donne rientravano nelle bathing machine che rientravano a riva. A conclusione una dama ridiscendeva, perfettamente asciutta e abbigliata di tutto punto, proprio come prima dell’immersione. Naturalmente si trattava di un’usanza per le donne delle classi più elevate.

Per approfondire:

Alcune fonti e siti interessanti e utili per approfondire degli aspetti dell’argomento balneare e Sanditon e in cui trovare informazioni ulteriori: