#PrimaveraDiLibri · Autori inglesi · Bronte · Charlotte Bronte · Classici · Jane Eyre · Leggere · letteratura inglese · letteratura vittoriana · lettura · Letture · letture primaverili · Libri · Libri Consigliati · libri preferiti · Un libro in borsa

#PrimaveraDiLibri 4

https://www.instagram.com/reel/C6BxAvKo3dU/?igsh=aHU0cTd1Y3hseTE2

Nel compleanno di Charlotte Brontë colgo l’occasione di #primaveradilibri per una citazione, tratta da Jane Eyre, che profuma di fiori e di questa stagione. Anche se ammetto che Jane Eyre, insieme ad altri classici, è uno di quei romanzi per cui troverei scuse e spunti per rileggerli a ogni stagione

#unlibroinborsa #primaveradilibri #PrimaveraDiLibri24 #booklover #charlottebrontë #janeeyre #leggereiclassici #letture #libribelli #bookshelf #booksbooksbooks #lettureprimaverili #librerie #classici #classic

Anne Bronte · Autori inglesi · Autori italiani · Blog · Blog Un Libro in Borsa · Branwell Brontë · Bronte · Charlotte Bronte · Classici · Collaborazioni · Emily Bronte · GdL · Inghilterra · letteratura vittoriana · Lettura in corso · Letture · Letture condivise · Libri Consigliati · Libri salvalettura · Nua editore · Ultime letture · Uscite interessanti · victober

Per la brughiera di Martina Tozzi: alla scoperta della famiglia Brontë

Per la brughiera di Martina Tozzi: alla scoperta della famiglia Brontë in compagnia del GdL #autriciestoriedimenticate

Giusto in tempo, prima della conclusione dell’anno, vi racconto una lettura appena conclusa che ho apprezzato davvero molto e che vi consiglio, soprattutto se amate scoprire le vite e le vicende delle autrici del passato che più amate.

Per la brughiera è un romanzo che inserisco felicemente tra quelli per me più belli letti in quest’anno, non in una classifica (in fondo non saprei decidermi sui primi posti, da brava indecisa) ma quel gruppo – fortunatamente ampio – di bei libri che mi hanno donato ore piacevoli, profonde, divertenti, curiose, commoventi… insomma gioiose. Un gruppo, come amici intorno a una tavola.

Veniamo a noi! Mi sono da poco congedata dall’ultimo romanzo di Martina Tozzi Per la brughiera, edito da Nua editore, e dedicato alla famiglia Brontë: alle vicende delle sorelle e del fratello Branwell. Sono pagine davvero interessanti e piacevoli e finalmente, districandomi tra familiari, carte e pacchetti, teglie da infornare e commissioni in bilico tra le settimane di dicembre, Natale e capodanno, riesco a raccontare com’è andata la lettura.

Qualche piccola premessa:

Frequentando la pagina temo appaia abbastanza evidente che alcuni scrittori siano tra i miei preferiti, nelle loro parole – come penso accada a tante persone – trovo sempre qualcosa di nuovo o su cui valga la pena tornare, per scoprire nuovi aspetti o godere del piacere di ritrovarci tra qualcosa di caro e amato. E così avviene in particolare per Charlotte Brontë, con cui scoccò l’amore a partire da Jane Eyre, fino alla ricerca degli altri suoi titoli (come fare senza Shirley?), e non di meno con la sorella Anne.

Fu così che quando Nua Editore annunciò l’uscita di Per la brughiera rimasi incantata dall’idea di approfondire la conoscenza dei Brontë tramite un romanzo che si soffermasse sulla loro vita.

Poi nacque l’idea di partecipare al Gruppo di Lettura #autriciestoriedimenticate di Giorgia, Michela, Elisa e Samuela che, grazie alle sue tappe fosse un’occasione per scambiarci idee, consigli, impressioni e informazioni sul romanzo e sulle sue protagoniste e ci offrisse l’opportunità per condividere il momento della lettura.

Qualche accenno alla trama e all’autrice:

Per la brughiera è la storia romanzata della famiglia Brontë, scritta da Martina Tozzi.

Nel 1821 ad Haworth, un remoto paesino dello Yorkshire, immerso nell’impervia brughiera, un giovane reverendo, Patrick Brontë, resta vedovo con sei figli ancora piccoli di cui occuparsi. I fratelli trascorrono così un’infanzia isolata, nella tetra canonica piena di spifferi, circondati dalla natura e immersi nei loro giochi, sostenuti nella
solitudine da un’immensa fantasia, che permette loro di lasciare la brughiera e di vagare nei reami fantastici dell’immaginazione.
Lettori avidi e curiosi di tutto ciò che li circonda, i bambini riescono a trasformare la loro quotidianità spesso monotona in avventure esotiche.

Charlotte e Branwell sono ambiziosi, cercano un riconoscimento per la loro arte e si sentono andare stretti la canonica in cui sono cresciuti; Emily è libera e amante della natura, selvatica come la sua diletta brughiera; mentre Anne è la più tranquilla e dolce, ma allo stesso tempo risoluta e responsabile.

In un’epoca in cui il destino di una donna è quasi sempre quello di essere una moglie e una madre, le tre sorelle rivendicano la loro indipendenza e, guidate dall’intraprendenza di Charlotte, riescono ad affermarsi in un mondo quasi esclusivamente maschile, mettendo sulla carta i loro fantastici mondi interiori.

Storia e leggenda si fondono avvolgendo in un manto di affascinante bellezza gotica la vita delle tre sorelle Brontë, Charlotte, Emily ed Anne.

Martina Tozzi è nata a Siena, dove vive con i suoi gatti. Ha iniziato a scrivere da bambina e non ha mai smesso. Oltre alla scrittura, le sue passioni sono la storia, la poesia e gli animali. È profondamente interessata alle tematiche ambientali. Ha già pubblicato L’ultima Strega per HarperCollins e Il nido segreto per Nua Edizioni.

La mia lettura:

Ho trovato il romanzo davvero scorrevole e di piacevole lettura, la scrittura di Martina Tozzi invoglia a proseguire e, capitolo dopo capitolo, ad andare alla scoperta delle vicende delle sorelle, tanto da non accorgersi del numero di pagine (complice un po’ di isolamento casalingo mi sono trovata a metà libro senza neanche accorgermene).

Sono stata rapita già dalle prime righe, dalle descrizioni poetiche della brughiera e da come l’autrice abbia caratterizzato i singoli personaggi, fin dall’inizio e fin da bambini. Questo sia per le sorelle, che emergono con la loro individualità e il forte legame, sia per Branwell che condivide con loro sogni, aspirazioni e il magico mondo che creano insieme ma che sembra faticare nel “tenere il passo” con le aspettative riposte in lui dalla famiglia.

Già le primissime pagine portano il lettore nella canonica di Haworth, con la brughiera che si apre al di fuori di porte e finestre e che accompagna sempre la narrazione. Già l’inizio è particolarmente coinvolgente e commovente. (Mi scuso per il dettaglio un po’ inutile ed assai personale ma, lo ammetto, la capacità descrittiva e poetica dell’autrice ha risvegliato in me alcuni ricordi toccanti e mi ha richiesto di spezzare un po’ la lettura del primo capitolo, ma sono quei momenti in cui ci si accorge della ricchezza dei libri e di come ci accompagnano nella vita e nelle emozioni).

Pagina dopo pagina gli elementi storici e biografici della famiglia Brontë si intrecciano in maniera fluida e naturale con quelli più romanzati creando un crescendo da cui ho faticato a staccarmi. Anzi, la conclusione è stata molto coinvolgente, emozionante, anche dolorosa, e accompagnata da quella strana nostalgia che si prova sempre quando si gusta un bel romanzo.

Per la brughiera parte dalla morte della madre dei Brontë e segue l’infanzia dei giovani fratelli, amati e accuditi dal padre, dalla zia e dalle figure che li circondano, come Tabby, e con la compagnia di una sorta di altra protagonista costante che è la brughiera, a loro così cara. I fratelli crescono immersi nell’affetto familiare, nei grandi esempi e nei libri. I Brontë immaginano fin da subito un loro mondo, dove creare le loro avventure e i loro regni, le storie di una terra popolata di grandi uomini e donne e di avventure magnifiche. E’ un luogo immaginario che li accompagnerà sempre e stimolerà la loro creatività, la voglia di scrivere e di consegnare anche agli altri e ai posteri le diverse loro storie.

Attraverso i capitoli, introdotti da citazioni dagli scritti dei fratelli, conosciamo le vicende di Anne, Charlotte, Emily e di Branwell, percepiamo le grandi aspettative riposte in lui e le apparentemente più ristrette strade che si aprono, invece, per le donne: una scuola lontana da casa e la futura ipotesi di insegnare, o di divenire istitutrici, gli unici lavori femminili possibili e che, al tempo, erano ritenuti decorosi.

Il romanzo ci porta a seguire le sorelle nel loro doloroso trasferimento nel collegio, con le descrizioni della scuola lontana dall’amata brughiera e dalla casa accogliente, la stessa località che ispirerà poi Charlotte per le descrizioni dure di Lowood in Jane Eyre e le sue pessime condizioni, i lutti che ne seguono, e le successive esperienze scolastiche non sempre felici ma che portano inevitabilmente alla luce le loro capacità e, anche, il desiderio di narrare di Charlotte, Emily e Anne e il loro valore. E l’ambizione della maggiore.

E’ alla brughiera che le nostre protagoniste tornano e da essa attingono la loro maggiore ispirazione, nonostante gli ostacoli esistenti e, nonostante venga detto esplicitamente e chiaramente a Charlotte che non è compito di una donna scrivere e che non dovrebbe indugiare in simili attività.

Nel romanzo scopriamo anche le paure e le resistenze – talvolta le vere e pungenti insofferenze – delle tre sorelle rispetto al loro lavoro, i loro dubbi e degli episodi biografici che poi riverseranno nei loro testi.

Ho molto apprezzato come l’autrice sia riuscita a trasmettere in modo vivo ed avvincente la nascita delle opere delle sorelle, la loro quotidianità nella brughiera, il loro modo di scrivere, il loro riunirsi e camminare intorno al tavolo, o il desiderio del viaggio in Belgio che si impadronisce di Charlotte e la sua attuazione. Mi è molto piaciuto che il romanzo abbia dato spazio ai dubbi delle sorelle, alle loro speranze che sono descritti in maniera così coinvolgente. Ho amato come Tozzi sia riuscita a raccontare Anne e il proprio posto, a porre l’attenzione sulla sua genialità nel guardare e descrivere aspetti sempre assai attuali e a raccontarli nei suoi romanzi con una sensibilità eccezionale. Così come emerga l’animo di Emily o la fiera testardaggine di Charlotte.

Per la brughiera si sofferma sulla vicenda ardua della prima pubblicazione delle opere delle sorelle – con spunti attuali – e sulla preparazione delle edizioni da parte delle sorelle intorno al loro tavolo. E’ bello seguire la storia del successo dei loro romanzi pubblicati sotto pseudonimo, l’incredulità dell’editore nel conoscerle, i rapporti che ne nascono. I capitoli ci fanno sorridere o indignare insieme alle sorelle nel leggere le prime recensioni delle loro opere tra ammirazione e critiche e disquisizioni sull’identità del misterioso autore.

A conclusione della lettura devo ringraziare di cuore Martina Tozzi per aver raccontato in Per la brughiera delle tre sorelle Charlotte, Emily e Anne e di Branwell, per farceli conoscere ancor di più, e per aver messo su carta i dubbi delle giovani Brontë, la brughiera, per aver dato vita (rinnovata) alla figura di Charlotte (e di Anne, le mie due sorelle preferite).

Una lettura davvero scorrevole e piacevole, che avvicina ancora di più le nostre autrici e chi ebbe modo di star loro accanto, e che mi ha messo una gran curiosità e desiderio di scoprire anche le loro opere meno note e le lettere insieme alla voglia di approfondire la vita dei Brontë.

Un romanzo che consiglio se conoscente già le Brontë, se volete scoprire di più qualcosa su di loro o se siete curiosi, o affascinati dalla storia della letteratura e degli autori. Ma che consigli anche se cercate una scusa proprio per iniziare a conoscere (e a leggere) queste autrici, o se amate la brughiera, o se siete alla ricerca di una storia che vi conforti e vi regali riflessioni, idee, e quel pizzico di testardaggine o passione per continuare a proseguire la propria strada.

Ringrazio l’editore per la disponibilità e la copia digitale del romanzo.

Dettagli sul libro

TITOLO: PER LA BRUGHIERA
AUTRICE: MARTINA TOZZI
PAGINE: 625 PAGINE
FORMATO: BROSSURA CON ALETTE A5 / EBOOK
PREZZO: 18,00 € (cartaceo); 5,99 € (ebook)
ISBN: 9791281026131; ISBN EBOOK: 979-12-81026-12-4


Alice Basso · Astoria editore · Autori inglesi · Autori italiani · Charlotte Bronte · Classici · Daniel Deronda · ebook · Elliot editore · Fazi editore · Gaskell · Georegtte Heyer · George Eliot · Heyer · Jane Austen · Jane Eyre · Jo March editore · letteratura inglese · Libri · Regency classico · Romanzo · Vintage editore

Spunti d’amore…


In questi giorni passati che ci hanno separato da san Valentino Serena, una geniale lettrice e blogger, ha lanciato su instagram dal suo account SoloLibriSery https://www.instagram.com/sololibrisery/ un gioco divertente #sanvalentinobookchallenge che ha fornito un’ottima scusa ufficiale per chiacchierare allegramente di bei libri, romanzi con storie d’amore (o no) e raccogliere idee per nuove letture o riletture. E mai come nel cosiddetto giorno della singlitudine mi sembra una buona idea prendere del tempo per crogiolami in queste pagine

Secondo appuntamento con  #sanvalentinobookchallenge di @sololibrisery 💕

Per l’angolo (a me assai noto) di Amori non corrisposti
Scelgo anch’io un po’ di Bronte con Shirley.
Non per colei che dona il titolo al romanzo ma per Caroline, il personaggio che forse non ci si aspetta, ma che ho sempre apprezzato per la sua pacata e non appariscente tenacia.

Come evolva questo sentimento non contraccambiato, se non lo avete letto già, è tutto da scoprire.
Sì, con un po’ tante pagine, ma valgono la lettura.


"Derivati letterari" · Adelphi editore · Charlotte Bronte · Classici · Jane Eyre · Libri Consigliati · Libri da leggere

Il grande mare dei Sargassi.

Il grande mare dei Sargassi e Jane Eyre:

Ecco una lettura affrontata in delle calde settimane estive: Jean Rhys, Il grande mare dei Sargassi, Adelphi editore.

Jean Rhys, Il grande mare dei Sargassi, Adelphi editore (foto di @unlibroinborsa).

Era da diverso tempo che volevo leggere questo romanzo e, lo ammetto, ero in parte attratta dal suo legame con Jane Eyre, che amo molto.

È stata, per me, una lettura particolare, legata sì a un altro testo, ma allo stesso tempo fortemente indipendente. E sì, ero anche incuriosita da “l’altro lato della storia”, dall’idea di incontrare un possibile racconto del “prima”, prima di Thornfield, dell’Inghilterra, di Jane e del matrimonio. Volevo scoprire la storia di Antonietta, e scoprire com’era la sua vicenda, i passi delle sue emozioni e l’approfondimento della sua personalità e della sua psiche.

Documentandomi un po’ avevo letto, effettivamente, che lo stile e la scrittura sono assai diverse. Ammetto di aver trovato la prosa de Il grande mare dei Sargassi avvolgente, simile alle giornate calde e assolate e ai profumi intensi e che stordiscono che descrive. Tra i vari approfondimenti ho effettivamente trovato questa indicazione calzante, (non ricordo dove lo lessi), inoltre la Rhys ci conduce nella vita di Antonietta, da bambina che osserva il mondo e ci trasmette il suo sentirsi diversa e fuori posto.

Poi la protagonista ci appare quasi invischiata in un matrimonio non cercato, quando è poco più che una bambina. Entra in uno strano rapporto da cui quasi non sa come uscire. E poi arriva quella strana terra dove la conduce il marito, fredda e lontana.

Concludendo posso dire che è un romanzo particolare, da affrontare sì conoscendo Jane Eyre ma, allo stesso tempo, partendo liberi dal primo testo. Effettivamente è, forse, un libro differente da quel che mi aspettavo, ma che nonostante tutto i metterei comunque tra quelli “da leggere” prima o poi.

Infine, una nota curiosa. Questa lettura rientra in parte, per me, tra quelle che creano nel mio immaginario personale una sorta di “storia comune” dei personaggi letterari famosi – prima o dopo la vicenda narrata – e ha avuto come conseguenza di farmi andare alla bizzarra ricerca di “altri libri che c’entrano con Jane Eyre”.

Sì, non è detto sia una fase saggia, ma ha già prodotto alcuni risultati interessanti. Sebbene i “derivati letterari” – come li catalogo io – siano forse più numerosi relativamente ai titoli della Austen (in primis con Orgoglio e pregiudizio) rispetto alle opere delle Bronte e a Jane Eyre in particolare.

Autori inglesi · Charlotte Bronte · Citazioni · Classici · Feltrinelli editore · Inghilterra · Jane Eyre · letteratura inglese · letteratura vittoriana · Libri e film · libri preferiti · victober

Jane Eyre 📚 citazione 📖

Alcune delle mie edizioni di Jane Eyre (foto @unlibroinborsa)

“È inutile dire agli esseri umani di accontentarsi di un’esistenza tranquilla, perché sono fatti per l’azione e, se non la trovano, la creano. […] In genere, si pensa che le donne siano molto tranquille; ma le donne provano gli stessi sentimenti degli uomini, hanno bisogno di sentirsi realizzate, di mettersi in gioco, proprio come i loro fratelli. Soffrono quando si sentono strette da limiti troppo rigidi e soffocate da una prolungata inazione, nello stesso identico modo in cui soffrono gli uomini; e questi loro compagni più fortunati danno prova di ristrettezza mentale quando affermano che le donne dovrebbero limitarsi a cucinare sformati e a fare la calza, a suonare il piano e a ricamare borsette. È stupido condannarle o prenderle in giro quando cercano di fare e di imparare più di quanto competa, secondo il buon costume, al loro sesso”

Charlotte Bronte, Jane Eyre
Charlotte Bronte, Jane Eyre, in edizione BUR DeLuxe (foto di @unlibroinborsa).